lunedì 16 marzo 2020

COSì LA GRANDE SICCITÀ CANCELLÒ GLI ASSIRI


Uno studio su Science Advances conferma: il crollo improvviso della civiltà assira fu innescato da un periodo di siccità eccezionale. Ecco che cosa ha scritto al riguardo Matteo Grittani, in un suo articolo pubblicato su La Repubblica Scienze.

Secoli di dominio spazzati via dalla siccità nel giro di pochi decenni. Circa 2700 anni fa l'Impero assiro dominava la Mezzaluna Fertile, arrivando a conquistare nel periodo di massima espansione la Siria, la Palestina e l'Egitto. Una società agricola, che pure seppe sviluppare scienze ed arti e sotto la guida di Re Assurbanipal fondò nella capitale Ninive una grande biblioteca, che per anni custodì il nucleo della tradizione numerica. Una supremazia esercitata a lungo ma che vide la fine in un lasso di tempo relativamente breve. Le cause di un crollo tanto repentino quanto violento sono da sempre motivo di dibattito tra gli storici, ma secondo un recente studio pubblicato sulla rivista Science Advances, il cambiamento del clima avrebbe avuto un ruolo decisivo.

Nelle stalagmiti i segreti del clima
“La caduta dell'Impero assiro è considerata 'la madre di tutte le catastrofi' dagli studiosi della Mesopotamia – spiega Harvey Weiss, archeologo dell'Università di Yale, tra gli autori dello studio – ma molte domande pendevano ancora su cosa l'avesse scatenata”. D'altronde, guerre ed instabilità politica nella zona hanno reso difficili indagini archeologiche approfondite fino alla fine degli anni '80. “I dati paleoclimatici disponibili finora erano scarsi e imprecisi”, sottolinea Ashish Sinha, paleoclimatologo dell'Università della California e coordinatore dello studio. Sinha e il suo gruppo hanno studiato gli spelotemi rinvenuti nella grotta di Kuna Ba, 300 chilometri a sud-est dell'odierna Mosul, dove un tempo prosperava Ninive.
Le stalagmiti offrono infatti un 'database naturale' in grado di registrare con estrema accuratezza le fluttuazioni del clima. Esse, crescendo, fossilizzano nella loro struttura calcare i rapporti isotopi di ossigeno ed uranio presenti nell'acqua percolante. La variazione del rapporto degli isotopi dell'ossigeno è correlata all'intensità delle piogge, mentre l'uranio decade con tempi facilmente calcolabili, permettendo una precisa datazione. In questo modo, il team di scienziati ha ricostruito circa 4000 anni di storia climatica della regione con una precisione senza precedenti.

“La siccità fu il datore decisivo”
Confrontano i dati acquisiti con la documentazione archeologica, i ricercatori hanno trovato assoluta corrispondenza: ascesa ed apice dell'Impero assiro (tra il 920 ed il 730 a.C.9), coincisero con un periodo di 200 anni di precipitazioni sopra la media che resero fertile la terra e determinarono una forte crescita demografica. Allo stesso tempo, secondo quanto 'scritto' nelle stalagmiti, la caduta dell'Impero avvenuta tra il 660 ed il 600 a.C. fu contemporanea ad un lungo periodo siccitoso compreso tra il 675 ed il 600 a.C..
Certamente il crollo di un'intera civiltà non avviene mai a causa di un singolo evento. Dopo la morte di Assurbanipal infatti, vi fu una lunga serie di conflitti interni che indebolì l'Impero e culminò con la presa di Ninive nel 612 a.C. ad opera di Medi e Caldei. Ma la crisi partì dai campi: “Quella assira era una società agricola elementare, che dipendeva dalle precipitazione stagionali”, osserva Weiss. E prosegue, “più a sud i babilonesi già utilizzavano l'irrigazione, ecco perché la loro società non fu altrettanto colpita”.

Una lezione per l'oggi 
Oltre all'indubbia rilevanza storica, tutto ciò ha molto da insegnare anche alla nostra civiltà così lontana nel tempo, a cui tuttavia tocca affrontare una crisi climatica molto più grave.
“Questo studio offre un contesto storico ai preoccupanti scenari odierni”, avverte Colin Kelley, climatologo della Columbia University. Il passato ci mostra di cosa è capace la Natura ed avverte il presente. Come allora, negli ultimi cento anni il Medio Oriente ha subìto quattro gravi eventi siccitosi. “Questo sta avvenendo con sempre maggior frequenza ed intensità”, conclude Keley. Cosa cambia rispetto ad allora? A differenza degli Assiri, oggi ne conosciamo la causa:
le emissioni antropiche di gas serra. Fenomeno su cui ancora possiamo agire, qualora lo vorremo.

(Nella foto in alto, un bassorilievo assiro che raffigura la caccia ai leoni del re Assurbanipal)

Nessun commento:

Posta un commento