martedì 12 febbraio 2019

RIDI, PIANGI, TOCCA E SENTI DI PIÙ. PER LIBERARE “MANIPURA” E RILASSARE LA MENTE


L'importanza del plesso solare. Parliamo spesso del terzo Chakra, a volte senza sapere davvero che cos'è, come funziona, quale compito ha nell'economia delle nostre energie sottili. Lo strepitoso Osho, come al solito, ci viene in soccorso e ci spiega con parole semplici ma efficaci, cose molto interessanti al riguardo. Ecco dunque un passo dal suo libro Il benessere emotivo - Trasformare paura, rabbia e gelosia in energia positiva, Oscar Mondadori.

In India il plesso solare è chiamato manipura, è il centro di tutti sentimenti, delle emozioni: noi continuiamo a reprimere le emozioni del manipura. Il termine significa “il diamante”: la vita ha valore a causa di tutte queste cose, che sono la gloria della vita, per questo il terzo chakra, il terzo centro di energia si chiama manipura, il chakra del diamante. Solo l'essere umano è in grado di avere questo prezioso diamante. Gli animali non possono ridere, e quindi non possono neanche piangere: le lacrime appartengono a una particolare dimensione, accessibile solo all'uomo. La bellezza delle lacrime, la bellezza della risata, la poesia delle lacrime e la poesia della risata sono accessibili solo agli umani; tutti gli altri animali vivono soltanto nei primi due chakra o centri: il muladhara, o centro sessuale, il centro della vita, e lo svadhistana, l'hara, ovvero il centro da cui la vita lascia il corpo. Gli animali nascono e muoiono, tra i due eventi non c'è un granché; se anche tu ti limiti a nascere e morire, e ti confini solo in questo, sei solo un animale, non sei ancora umano. E molti, milioni di persone, esistono solo in questi due chakra, non vanno mai oltre.
Ci hanno insegnato a reprimere le emozioni, ci hanno insegnato a non essere sensibili; ci hanno insegnato che le emozioni non pagano: sii pratico, duro, non essere malleabile, non essere vulnerabile, altrimenti tutti ti sfrutteranno. Sii un duro! O perlomeno fa' il duro, fingi di essere pericoloso, di non essere un tenero; semina la paura intorno a te: non ridere, perché se ridi, non puoi far paura agli altri; non piangere, piangendo mostreresti di avere paura. Non mostrare le tue debolezze umane: fingi di essere perfetto.
Se reprimi il terzo centro, diventi un soldato, non un uomo ma un soldato: un militare, un falso uomo.  Nel Tantra si fa un lavoro enorme per rilassare il terzo centro: le emozioni devono essere liberate, rilassate. Se ti viene voglia di piangere, devi piangere, se ti viene da ridere, devi ridere. Devi smetterla con questa assurda repressione, devi imparare a esprimerti, perché solo attraverso i sentimenti, tramite le emozioni, grazie alla tua sensibilità, arriverai a quella vibrazione che renderà possibile la comunicazione.
Non l'hai notato? Puoi parlare fin che vuoi e non dire nulla, ma basta una lacrima sul tuo viso e tutto è espresso: una lacrima dice moltissimo. Puoi parlare per ore inutilmente, ma solo una lacrima può dire tutto ciò che vuoi esprimere. Puoi continuare a ripetere: “Sono molto felice, sono questo e quest'altro…”, ma il tuo volto può esprimere il contrario. Una risata, una vera, autentica risata, e non hai bisogno di dire una parola: la risata dice tutto. Quando vedi un amico, il tuo viso si illumina di gioia.
Il terzo centro dev'essere reso sempre più utilizzabile, aperto e accessibile. Si contrappone al pensiero, quindi, se lo lasci libero, la tensione della tua mente si rilasserà più facilmente.
Sii autentico, sensibile, tocca di più, senti di più, ridi di più, piangi di più…
Quindi non avere paura, e non essere gretto, non essere avaro.