domenica 17 marzo 2019

CAMBIO CLIMATICO? CALORE IN AUMENTO? “CERCATE L'EGO”



“Cercate la donna” (Cherchez la femme), si diceva una volta per giustificare in qualche modo una qualunque azione, buona, positiva, o al contrario non proprio ortodossa, di un maschio. I tempi cambiano, le donne ora non hanno più bisogno di realizzarsi attraverso le ambizioni dei propri partner perché sanno farsi valere con le proprie forze, e gli uomini sono molto più determinati e, a volte, perfidi di un tempo. E in ogni caso si trattava di un'esortazione del tutto sbagliata, così come appare in modo sempre più evidente ai nostri giorni. Dire “Cercate l'ego” è certamente più esatto. L'ego malato, accentratore, che sa tanto di sensazione di onnipotenza. Ci pensavo proprio nei giorni scorsi, in occasione delle strepitose, stupende, manifestazioni di protesta giovanili, per denunciare i pericoli che derivano dal cambio climatico, verso cui la Terra sembra ormai avviata, e l'ignavia e la connivenza dei potenti. Che a causa della loro drammatica miopia o di sciagurati interessi economici immediati (senza pensare al futuro) non fanno niente per limitare le emissioni pericolose per il clima e invertire questo processo, che rischia di portare il nostro pianeta e l'umanità al collasso nei prossimi decenni. Il problema di base è che noi uomini siamo convinti di essere i padroni assoluti di questo globo che rotola da miliardi di anni nel vuoto cosmico, mentre siamo stati proiettati qui come semplici ospiti, per qualche motivo misterioso e per qualche fine altrettanto misterioso, da una Coscienza non meno misteriosa. Già, ospiti e non padroni. Certo non più padroni di una lucertola, di un moscerino, di uno squalo o di una quercia. Invece gli uomini credono di essere gli unici degni, e in diritto, di vivere appieno la propria esistenza qui, da veri colonizzatori, senza alcun rispetto per niente e nessuno. Io credo che, a ogni nostra azione, dovremmo ricordare che siamo soltanto di passaggio, un passaggio anche breve, e che la Terra certo ci sopravviverà per milioni di anni. Solo questi pensiero ci dovrebbe indurre a ridimensionare la nostra sensazione di onnipotenza. E dovrebbe anche spingerci a rispettare la Terra, a comportarci nei suoi confronti proprio come se fossimo stati invitati a casa di una persona amica che ci offre una cena e la possibilità di godere della sua piacevole compagnia, della bella musica che ci fa ascoltare, delle belle idee che ha da comunicarci in uno scambio di ricordi, sensazioni, opinioni e così via. La terra ci offre molto di più, naturalmente. Ogni attimo di vita qui è qualcosa di miracoloso, per le ondate di bellezza che ci arrivano da ogni parte, anche se noi diamo tutto per scontato e non ci meravigliamo di niente. Ebbene, ci sogneremmo di lasciare la casa del nostro ospite  piena di cicche per terra, rifiuti d'ogni genere in giro, sporco dopo aver utilizzato il bagno di casa sua, e così via? Ecco, ogni giorno dovremmo ricordarci di essere ospiti su questa Terra e di avere dei doveri di rispetto nei suoi confronti, perché non è nostra proprietà e perché siamo persone civili. Non comportandoci in questo modo virtuoso, oltretutto, alla lunga rischiamo di alterarne l'equilibrio e di averne conseguenze terribili. Sappiamo tuti che, continuando così come stiamo facendo, altereremo in modo drammatico il clima, ci saranno terribili carestie e mancanza d'acqua potabile, e l'umanità si avvierà all'estinzione.
Io trascorro molto del mio tempo in un paesino arroccato sulle colline del magnifico lago di Garda, e spesso la strada statale che sale in montagna è percorsa da ciclisti e scooteristi. Sono persone che, proprio per il loro senso di libertà, dovrebbero amare stare in contatto con la natura e amarla. Ebbene, alcuni di loro, che forse preferiscono piuttosto la velocità e la voglia di mettersi alla prova con le proprie abilità, molto spesso abbandonano bottigliette vuote di plastica lungo i margini della strada. Io, che cammino moltissimo lasciando il più possibile l'auto nel parcheggio, ne raccolgo a decine ogni settimana e le porto nel primo punto raggiungibile di raccolta dei rifiuti. A volte ne ho anche quattro o cinque tra le mani. Quando ne vedo una abbandonata tra il verde, sento un piccolo colpo al cuore perché vivo questa visione come un insulto alla Terra. Come si può essere così insensibili e irrispettosi nei confronti della natura, ben sapendo (ormai chi non ne è informato?) che la plastica non è facilmente degradabile e, anzi, ha un ciclo di vita lungo secoli? Come si possono ignorare le ripetute esortazioni diffuse dai media a evitare queste vergognose azioni? È così faticoso e fastidioso tenere con sé una bottiglietta vuota, fino al punto di raccolta di rifiuti più vicino, e depositarla al suo interno? Ricordiamo: anche un piccolo gesto come questo può contribuire a salvare la nostra Terra.