lunedì 8 aprile 2013

KAHLIL GIBRAN: «PORTA ALLA ROVINA IL SUO PAESE COLUI CHE… FA DELLA POLITICA LA SUA OCCUPAZIONE»

Lo scrittore libanese Kahlil Gibran (1883-1931)
 in un ritratto  del 1908.

«La notizia di quella anziana coppia di Civitanova Marche che si è uccisa in modo così atroce per le gravi difficoltà economica, seguita subito dopo dal fratello di lei che ha voluto seguirne le orme, mi ha letteralmente sconvolta» mi scrive in una mail Lina da una città del Nord Italia. «So che in Italia, come in altri Paesi d'Europa, la povertà sta guadagnando terreno e sono terrorizzata all'idea che anch'io, un giorno o l'altro, possa trovarmi in una situazione simile. Lavoro in un'importante multinazionale che fa utili cospicui, ma tutto ciò non basta e in azienda gira la voce che per risparmiare presto la sede italiana verrà chiusa, per cui rimarrebbero senza lavoro migliaia di persone. L'alternativa sarebbe trasferirmi con la mia famiglia  in una delle sedi estere presenti in Olanda o in Inghilterra, cosa assurda e oltretutto impossibile. Mi sento male solo al pensiero, perché sono separata con due figli ancora piccoli che vivono con me, il padre non sempre paga gli alimenti perché è rimasto disoccupato e io ho un mutuo da pagare ancora per quindici anni. Ma come è potuto accadere che il nostro modello sociale sia andato così in crisi? Di chi è la colpa? Fino a quando durerà e che cosa possiamo fare per evitare la catastrofe? Scusa lo sfogo, ma sono veramente angosciata».

Vorrei dire a Lina e a tutte le persone che in questo momento così difficile per tutti noi sono preoccupate, di non perdere la fiducia e l'ottimismo e di lavorare mentalmente per creare forme-pensiero positive, di immaginarsi cioè mentre superano tutte le difficoltà e possono contare sull'aiuto della Coscienza cosmica, sulla Forza o su Dio, come preferiscono chiamare questa energia che scorre in tutti noi. L'atteggiamento positivo è della massima importanza e a volte può davvero cambiare il corso delle vicende. È difficile dire chi sono fisicamente i responsabili di questa grave crisi economica che ci sta impoverendo tutti. Probabilmente sono stati soprattutto gli speculatori finanziari che popolano l'ambiente dell'alta finanza, i quali non esitano cinicamente a rovinare dal punto di vista economico Paesi e interi popoli pur di realizzare guadagni astronomici, spinti da un bramosia patologica e insaziabile. Per il proprio interesse personale, dunque, creano povertà e spingono a gesti disperati tante persone che hanno vissuto del proprio lavoro onestamente per molti anni, compiendo tanti sacrifici. A loro bastano invece poche operazioni finanziarie per realizzare somme astronomiche, prosciugando le casse di Stati e milioni di persone. È qualcosa di indecente, di moralmente spregevole e molto grave rispetto alle leggi cosmiche, di cui non sono neppure consapevoli. Come disse Gesù riferendosi a chi lo crocifiggeva, «Non sanno quello che fanno». Altrimenti non potrebbero creare tanta infelicità e seminare nel mondo tanta violenza, perché saprebbero che presto o tardi tutta questa negatività tornerà su di loro in un modo o nell'altro. E che comunque, alla luce del loro smisurato Io egoico che ignora il principio universale della solidarietà umana e misericordia, si sentiranno eternamente infelici e insoddisfatti delle loro conquiste e delle loro ricchezze. Tutto questo ovviamente non giustifica né diminuisce le responsabilità del loro comportamento, ne dà solo una possibile spiegazione. La politica, poi, ha dato una grande mano ad aggravare la situazione con la difesa degli interessi dell'uno o dell'altro esponente o schieramento, come anche di una categoria sociale o dell'altra. E quando c'è uno squilibrio politico-sociale a discapito di una parte della popolazione non può esserci armonia né prosperità per nessuno, La società è come un organismo e ciascuno di noi rappresenta una cellula, e ogni cellula è collegata da fili sottili a tutte le altre. Il male fatto a una di queste cellule si ripercuote inevitabilmente sulle altre, prima o poi: nessuno può sottrarsi a questa legge naturale. Ed è così che anche i ricchi, che difendono i propri privilegi e i propri patrimoni decretando la rovina di tante altre persone, prima o poi inevitabilmente risentiranno di tutto questo male che spargono attorno a sé egoisticamente. E infatti se ora i poveri piangono anche i più abbienti non ridono: ci sono molte aziende in crisi, per esempio nel settore editoriale in cui ho lavorato a lungo, per staccarmene quando ho visto che disumanità, cinismo e sfruttamento esasperato stavano diventando idoli da adorare. E so che la grande azienda in cui ho lavorato  per quasi vent'anni ora è praticamente sul lastrico. Colpa dei suoi dirigenti che per anni hanno disprezzato e umiliato la professionalità di tanti dipendenti e hanno sfruttato l'inesperienza di tanti giovani collaboratori esterni sottopagati, tra l'altro abbassando il livello di qualità dei prodotti e distribuendo infelicità a tutti i livelli. Ora stanno raccogliendo quello che hanno seminato. E anche i miliardari che ne sono proprietari adesso sono preoccupati perché le loro aziende valgono molto meno di un tempo, anche a causa della provvidenziale creazione di altri mezzi di comunicazione come internet. Ma la mia indignazione è rivolta soprattutto verso i nostri politici, che non avendo lavorato come era loro dovere per vent'anni per migliorare l'economia del Paese e facendo solo leggi per difendere i propri interessi, hanno gettato nella miseria e nella disperazione la nostra gente, e adesso promettono di fare in fretta quello che non hanno saputo fare in tanti anni e naturalmente non sapranno fare mai.
«Porta la sua nazione alla rovina colui che mai getta un seme, mai depone un mattone, mai tesse un indumento, ma fa della politica la sua occupazione» recita un aforisma del grande scrittore libanese Kahlil Gibran. Parole quanto mai profetiche nel caso del nostro Paese. Nessuno dovrebbe fare politica per lavoro, ma solo per spirito di servizio e per un tempo limitato. E ora forse c'è un movimento politico che tenta di portare avanti questo messaggio. Speriamo possa operare una rivoluzione buona, positiva, e riesca a ripulire la politica da tutte quelle brutture che attualmente la umiliano e ce la fanno detestare. A te, Lina, e a tutte le persone in difficoltà, un mio piccolo, modesto pensiero di positività.  

Nessun commento:

Posta un commento