martedì 2 aprile 2013

COLTIVARE LA CONSAPEVOLEZZA PER VINCERE GLI AUTOMATISMI, CONQUISTARE LA LIBERTÀ E DIVENTARE PROTAGONISTI DELLA PROPRIA VITA

Che cos'è la consapevolezza? Come si ottiene? Ecco che cosa dice Jon Kabat-Zinn (nella foto sopra), fondatore e direttore della Clinica per la riduzione dello stress presso il Medical Center dell'Università del Massachussets, professore associato nel reparto di Medicina preventiva e comportamentale, e autore di libri famosi come Dovunque tu vada, ci sei già, edizioni Corbaccio, da cui sono tratti i seguenti brani.

«La consapevolezza è un'antica pratica buddista che riveste un profondo significato per la nostra vita attuale. Questo significato non ha alcuna relazione con il buddismo in sé o la conversione al buddismo, ma riguarda tutto ciò che si riferisce al prendere coscienza e vivere in armonia con se stessi e il mondo intero…
Dal punto di vista buddista, il nostro normale stato di lucidità è considerato gravemente limitato e limitante, sotto molti aspetti simile a un sogno prolungato più che a uno stato di veglia. La meditazione aiuta a risvegliarsi da questo sonno di automatismo e inconsapevolezza, ponendoci in condizioni di vivere la nostra vita godendo pienamente di tutte le nostre potenzialità consce e inconsce…
La consapevolezza è stata definita il cuore della meditazione buddista. Fondamentalmente si tratta di un concetto molto semplice; la sua forza risiede nella sua pratica e applicazione. Consapevolezza significa prestare attenzione in un modo peculiare: di proposito, nel momento presente e senza presunzione. Questo tipo di attenzione produce maggior lucidità, chiarezza e accettazione della realtà in atto. Rende consapevoli del fatto che la vita si svolge solo per momenti successivi. Se non si è pienamente presenti in molti di quei momenti può accadere non solo di lasciarsi sfuggire ciò che è più valido nella propria vita, ma anche di non rendersi conto della ricchezza e profondità delle possibilità personali di crescita e trasformazione.
L'insufficiente consapevolezza del presente, oltre ad azioni e comportamenti inconsci e automatici, spesso indotti da timori e insicurezze radicati, crea altri problemi. Se non vi si pone rimedio questi tendono ad accumularsi nel corso del tempo e alla fine ci lasciano bloccati e privi di contatto con la realtà. Col tempo potremmo perdere fiducia nella nostra capacità di reimpiegare le nostre stesse energie finalizzandole al raggiungimento di maggior soddisfazione e felicità, forse persino di maggior salute.
La consapevolezza fornisce un modo semplice ma vigoroso per sbloccarsi e recuperare saggezza e vitalità. Un modo per riappropriarsi del significato e della qualità della propria vita, compresi i rapporti con la famiglia, l'ambiente di lavoro, il mondo e l'intero pianeta in generale, ma, soprattutto del rapporto con se stessi come persone…
Quando c'impegniamo a prestare attenzione senza riserve, senza farci condizionare da preferenze o antipatie, opinioni e pregiudizi, proiezioni e aspettative, si aprono nuove possibilità e ci viene offerta l'occasione di liberarci dalla camicia di forza dell'inconsapevolezza…
Pertanto, la consapevolezza non è in contrasto con una qualsiasi credenza o tradizione – religiosa e persino scientifica – né intende instillare alcunché, in particolare non un nuovo sistema di fede o ideologia. È semplicemente un metodo pratico per rimanere in contatto con la pienezza del proprio essere grazie a un processo sistematico di osservazione, indagine personale e azione consapevole. Non vi è nulla di freddo, analitico o insensibile in questo. La pratica della consapevolezza si esprime con dolcezza, comprensione e attenzione. Un altro modo di definirla sarebbe “amorevolezza”».

«Praticare la consapevolezza può essere semplice, ma non necessariamente facile. È una metodologia che richiede sforzo e disciplina perché le forze contrapposte – il nostro abituale automatismo e la scarsa attenzione – sono estremamente resistenti; sono talmente tenaci ed estranee alla nostra consapevolezza da richiedere obbligatoriamente un impegno interiore e un certo tipo di lavoro solo per dare consistenza ai nostri sforzi mirati a captare coscientemente i vari momenti e rinvigorire la consapevolezza. Questo lavoro è però intrinsecamente gratificante perché ci pone in contatto con molti aspetti della nostra vita che solitamente trascuriamo e perdiamo di vista…
Tendiamo a trascurare particolarmente il fatto che virtualmente pensiamo ininterrottamente. Il flusso incessante di pensieri che emana dalla nostra mente ci lascia scarsissimi momenti di sollievo interiore. Da parte nostra ci riserviamo spazio insufficiente per essere veramente noi stessi, senza sentirci costretti a correre costantemente facendo le cose più svariate. Troppo frequentemente le nostre azioni sono inconsulte, intraprese senza riflessione, dettate da impulsi e pensieri del tutto consueti che passano per la mente come un fiume impetuoso o con la violenza di una cascata. Veniamo travolti dalla corrente che finisce col sommergere la nostra vita portandoci dove forse non intendiamo andare, senza neppure essere coscienti della direzione.
Meditazione significa imparare a svincolarsi dalla corrente, sedere sulla sua sponda, ascoltarla, trarne insegnamento e poi sfruttarne le energie per farci guidare anziché dominare. Questo processo non si svolge magicamente da solo. Richiede energia. Noi chiamiamo “pratica” o “pratica di meditazione” lo sforzo di coltivare la nostra capacità di vivere il presente».

«Un buon modo di interrompere le nostre occupazioni è passare per un momento alla “modalità dell'essere”. Consideratevi un testimone esterno, al di fuori del tempo. Valutate semplicemente questo momento, senza tentare affatto di cambiarlo. Cosa sta accadendo? Cosa state provando? Cosa vedete? Cosa sentite?… 

Prova: Più volte nel corso della giornata, fermatevi, sedetevi, e immedesimatevi nella vostra respirazione per cinque minuti o anche solo per cinque secondi. Accettate senza riserve il presente, le vostre sensazioni e come percepite la situazione. In questi momenti non cercate di cambiare nulla, limitatevi a respirare e rilassarvi. Respirate, lasciate correre; astenetevi dal voler produrre qualcosa di diverso in questo momento; mentalmente ed emotivamente lasciate che questo momento sia esattamente com'è e lasciate a voi stessi la libertà di essere così come siete. Poi, quando sarete pronti, muovetevi nella direzione del cuore, consapevoli e risoluti». 


Citazione di Kabat-Zinn da Io sono quello di Nisargadatta Maharaj:
Domanda: Come posso districare un groviglio che si trova interamente al di sotto del mio livello di coscienza?
Nisargadatta: Essendo presente a te stesso… se ti osservi con attenzione durante la tua vita quotidiana, con l'intenzione di capire anziché giudicare, in piena accettazione di qualsiasi cosa possa emergere, perché esiste, stimoli il profondo a salire in superficie per arricchire la tua vita e la tua consapevolezza con le sue energie represse. Questa è la grande funzione della consapevolezza; rimuove ostacoli e libera energie mediante la comprensione della vita e della mente. Il sapere è la porta verso la libertà e la vigile attenzione è la madre del sapere.

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