mercoledì 24 dicembre 2014

SOLSTIZIO D'INVERNO, FESTA DEL “SOL INVICTUS”

Qui sopra, un'immagine molto ravvicinata
della stella del nostro sistema. In basso,
un disco in lega metallica del III secolo d. C.
che riproduce il Sol Invictus romano (British Museum).  

21 Dicembre. Oggi è il giorno del solstizio d'inverno.
È un momento grandemente legato all'elemento terra, il cui simbolo può essere considerato il seme interrato. Questo piccolo seme, al buio e al freddo, assolutamente immobile ed apparentemente senza vita, è dotato in questo preciso periodo dell'anno della sua massima energia potenziale. In questa minuscola forma compatta esiste, in fieri, una pianta articolata in radici, tronco, rami, foglie e fiori, ma in questo momento è tutto fermo, come sospeso, in totale assenza di energia cinetica.
E per l'essere umano, abituato all'incessante divenire della vita, viene immediato collegare questo stato all'immobilità della materia, alla fissità della morte. Ma se sei consapevole dello sviluppo ciclico della natura e della legge che lo governa, sai che questo è un punto meravigliosamente vitale perché è un grande punto di svolta; in questo preciso momento tutto viene ribaltato, l'energia da potenziale si trasforma in dinamica, le tenebre cominciano ad arretrare perché il Sol Invictus, mai vinto, torna ad illuminare e
riscaldare la Terra. È ciò che i Latini, ma anche altri popoli prima di loro, celebravano con una festa particolare, i Saturnali – Saturno infatti è il pianeta della terra, della materia, della fissità, dell'immobilismo – durante la quale padroni e schiavi invertivano i ruoli.
Inverti anche tu qualcosa in te stesso; lascia alle spalle il ruolo di persona indaffarata a comprare regali, disattenta a quello che sta succedendo su piani più sottili, e assumi quello della persona che sente e vive intensamente nella propria interiorità tutto il fermento di questa straordinaria rinascita.

(da Meditazioni quotidiane – Pensieri di trasformazione di Dede Riva, Edizioni Mediterranee)


 

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