venerdì 23 gennaio 2015

THIC NHAT HAHN: «I BUDDHISTI NON UCCIDONO LE PERSONE SOLO PERCHÉ NON ACCETTANO LA LORO RELIGIONE»


Sta un po' meglio, riconosce i visi che gli sono familiari, sorride, ma non ha ripreso ancora a parlare. Si spera che nelle prossime settimane, grazie alle cure dei medici dell'ospedale in cui è ricoverato nel sud ovest della Francia vicino al Plum Village dove vive, possa riprendersi completamente dall'embolia cerebrale che l'ha colpito e che ha lasciato per ora conseguenze piuttosto serie sul suo fisico e bisognose di una lunga e difficile riabiltazione. È quello che augurano milioni di persone a Thic Nhat Hanh (88 anni), per amici e seguaci semplicemente Thây, il monaco zen vietnamita che è uno dei più grandi e amati maestri spirituali del nostro tempo. Ho diversi suoi libri nella mia biblioteca e li rileggo spesso perché sono pieni di parole di saggezza e aiutano ad aprire la mente e a scoprire la vera religiosità, quella che non si fonda su dogmi e fanatismi, ma al contrario invita a fare esperienza personale della vita, dei suoi valori e della realtà più profonda. Un tema che è molto attuale in questi tempi di autentico scontro di civiltà, uno scontro assurdo perché basato su idee sbagliate ed evanescenti come questo mondo, eppure così forti da incatenare a sé le menti di milioni di persone, pronte così a scontrarsi con i fratelli umani e ucciderli in nome di un'autentica follia. Ecco che cosa scrive a questo proposito in un passo davvero profetico di un suo libro intitolato Il segreto della pace - Trasformare la paura, conoscere la libertà, edito negli Oscar Mondadori nel 2003:

Il buddhismo non concepisce idee o pregiudizi per i quali uccidere. Noi non uccidiamo le persone solo perché non accettano la nostra religione. Gli insegnamenti del Buddha sono mezzi abili, non la verità assoluta; il Buddha ha detto: «I miei insegnamenti sono il dito che indica la luna. Non lasciatevi intrappolare dall'idea che il dito sia la luna. Quel dito serve solo a farvi vedere la luna».
Il non-sé e l'impermanenza sono mezzi per comprendere la realtà, non sono la realtà stessa. Sono strumenti, non la verità suprema. L'impermanenza non è una dottrina per cui potreste sentire di dover morire. Non metterete mai in prigione qualcuno solo perché vi contraddice: non state usando un concetto contro un altro concetto. Questi mezzi servono a condurci alla verità suprema. Il buddhismo è un sentiero geniale e capace di dare grade aiuto, non è una via di fanatismo. I buddhisti non potranno mai fare una guerra, spargere sangue e uccidere migliaia di persone in nome della religione.
Poiché l'impermanenza contiene in sé la natura del nirvana, sei al sicuro dal rischio di restare prigioniero di un'idea: studiando e praticando questo insegnamento ti liberi di nozioni e concetti, compresi quelli di permanenza e impermanenza. Per questa strada si arriva alla libertà dalla sofferenza e dalla paura. Ecco il nirvana, il Regno di Dio.



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