lunedì 28 gennaio 2013

PERCHÉ CI SI PUÒ AMMALARE DI POTERE

Mi scrive Enrico G. dalla provincia di Brescia: “Sono molto preoccupato per il ritorno in campo di un uomo politico molto noto (non voglio neppure nominarlo perché per me è come il diavolo) che ha governato l'Italia per lunghi periodi negli ultimi venti anni. Non ancora pago di tutti i disastri che ha procurato al nostro Paese, questo signore si ricandida alle prossime elezioni non si sa bene per quale ruolo, ma comunque deciso a condizionare la politica del partito che ha fondato e che rappresenta una vera sciagura per il nostro Paese, e naturalmente dell'Italia. I sondaggi lo danno in svantaggio rispetto alla coalizione politica antagonista, ma se invece alla fine, con i voti degli indecisi e di coloro che ora dicono di volersi astenere , si arrivasse al pareggio o, peggio, se questo signore vincesse le elezioni, che cosa sarebbe di noi? Sarò esagerato, ma il dubbio mi toglie il sonno. Non voglio vivere in un Paese governato da un signore che ha valori completamente diversi dai miei e deleteri per i cittadini. E, al di là degli evidenti interessi personali che vuole difendere, dal punto di vista psicologico e spirituale come si può spiegare l'accanimento di questo signore, sicuramente patologico, nel voler mantenere a tutti i costi il potere?”
È chiarissimo il riferimento di Enrico G, a Silvio Berlusconi, ex presidente del consiglio italiano. Per rispondere a Enrico, ho scelto un bellissimo passaggio del recente libro di Osho intitolato L'Abc del risveglio, edito da Mondadori, che mi sembra si adatti perfettamente al profilo di Berlusconi come di tanti altri leader politici del passato e del presente. Ecco che cosa dice Osho nel suo libro alla voce “Potere”.
«Il potere che si esercita sugli altri è di natura politica e coloro che sono interessati a questo tipo di potere sono persone che soffrono di un profondo complesso d'inferiorità. Si paragonano costantemente agli altri e si sentono inferiori; ragion per cui vogliono dimostrare al mondo che non è così: sono esseri superiori. Tutti i politici soffrono di questo complesso d'inferiorità. Tutti i politici hanno bisogno di cure psicologiche. Sono malati e a causa di questi malati il mondo intero ha sofferto tantissimo… e non c'è fine per chi cerca il potere sugli altri, perché c'è sempre qualcun altro da assoggettare. Questo li mette in contatto con la loro inferiorità. Altrimenti che bisogno ci sarebbe di diventare un Alessandro il Grande?
Ma a volte capita di incontrare un uomo il cui potere deriva da una sorgente interiore, da una fonte interiore. È lui stesso una riserva di potere: ovunque passi quel luogo diventa sacro, ovunque si sieda quel luogo diventa un trono, ovunque vada si muove come un re tra gli uomini. Ma il suo regno è interiore; conosce la sua interiorità, è entrato in contatto, faccia a faccia, con la sua interiorità e là i suoi occhi sono rivolti. Non dipende più dal mondo esteriore, la sua gloria non è gloria riflessa, è sua, è autentica: puoi anche gettarlo in prigione, sarà un re anche là».
Credo non ci sia bisogno di aggiungere altro.

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